Articoli di Giovanni Papini

1955


in "Schegge":
Un semicieco in campagna
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 8, p. 3
Data: 9 gennaio 1955


pag. 3




   La campagna è bella sempre, ma purtroppo non posso più distinguere le sue forme, le sue parti, le sue tinte. Stamattina, ad esempio, vedo soltanto un bianco sole disfatto, quasi spampanato in nuvolaglia fulgida, e clivi di grano verde e ramature disfogliate sui greppi delle colline. Ma non riesco più a vedere il lontano greto del fiume celeberrimo, con le sue sassaie scalcinate e le sue rade toppe di vetrici. E l'usta montagna, che si incurva possente in fondo al cielo, e dove sgorgano le due umili fonticine che diventeranno il Tevere, non è più, per i miei occhi consunti a forza di guardare, che una ombra, un simbolo, un ricordo, un nome.


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